Brescia, la città dei “buchi neri” produttivi abbandonati

Brescia è una città caratterizzata dall’elevato numero di zone produttive abbandonate, note come “buchi neri”. La situazione è stata evidenziata anche nel docufilm “Insidethetime”, realizzato da Progetto Brescia Nuova, un gruppo di giovani studenti di architettura. Questi spazi, che un tempo erano fonte di lavoro e sviluppo per la città, oggi rappresentano un enorme spreco di patrimonio e territorio comunale.

Tra gli esempi più noti di queste zone abbandonate ci sono la ex Pietra di via Orzinuovi, gli ex Magazzini Generali, l’ex Atb, l’ex Tempini, le ex fornaci di ponte Crotte e la ex Bisider, adiacente alla redazione di Bresciaoggi. Questi luoghi, a rischio crollo e pericolosi, sono stati abbandonati da decenni e oggi ospitano discariche abusive e occupazioni abusive.

Nel novembre 2022, Bresciaoggi ha pubblicato un reportage sulla ex Bisider, dove si è trovato uno scenario di cumuli di spazzatura, giacigli di fortuna, rifiuti e discariche abusive. Nel 2019, è stato ritrovato il corpo carbonizzato di un senzatetto in questo luogo. Un altro esempio di area industriale abbandonata è la ex “Editrice La Scuola”, che è stata sgomberata nell’aprile 2023 dalla polizia.

La giunta di Brescia ha recentemente dato il via libera al progetto esecutivo per la sistemazione dell’area ex Pertusati, di fronte all’omonima via, con la previsione di realizzare un supermercato e un parcheggio privato ad uso pubblico. Tuttavia, la situazione attuale è di abbandono e degrado.

Oltre alle aree industriali, ci sono anche grandi palazzi vuoti, occupati un tempo da strutture sanitarie come la ex casa di salute Moro in via Crispi 22 e 24 e l’ex ospedale dei bambini “Umberto I” in via Vittorio Emanuele II al civico 50. Questi edifici rappresentano oggi un’opportunità di riqualificazione e sviluppo urbano per la città di Brescia.

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