Il bostrico sta attaccando gli abeti rossi della Val d’Avio e sta creando una situazione preoccupante per il clima e il paesaggio. Massimo Faccoli, uno dei massimi esperti di entomologia forestale a livello europeo, ha svolto un sopralluogo nella zona per recuperare larve, esemplari adulti e pezzi di corteccia da esaminare in laboratorio. La situazione è estremamente grave e la gestione dell’emergenza fitosanitaria è già di per sé complessa, ma con il bostrico si è complicata ulteriormente. L’aggressività e la velocità dello sviluppo di questa specie concede poche settimane di tempo per intervenire nel controllo delle infestazioni. La crescita delle colonizzazioni ha avuto inizio dopo i guai causati dalla tempesta Vaia nell’ottobre del 2018 e si è ampliata a macchia d’olio interessando pressoché tutte le vallate alpine. Per il contenimento dell’insetto, le amministrazioni forestali devono intervenire rapidamente. È necessario condurre un monitoraggio della densità delle popolazioni e appurare come le stesse oscillano e variano nel tempo e tra le diverse località. Bisogna poi procedere rapidamente all’esbosco delle aree colonizzate in cui il parassita è ancora presente, eliminandolo e portandolo fuori dalla foresta ed evitando che le nuove generazioni attacchino altre piante nelle immediate vicinanze. Gli abeti sono sempre più deboli a causa delle ondate di calore e dei problemi legati al riscaldamento globale. È un impegno gravoso dal punto di vista economico, ma deve essere affrontato per la normale e naturale successione delle formazioni forestali.