L’architetto italiano Lanfranco Cirillo, noto come “l’architetto di Putin”, è stato riconosciuto nuovamente in legittimo impedimento dalla seconda sezione penale per frode fiscale, contrabbando, riciclaggio ed esterovestizione. Non può lasciare Mosca, dove vive e lavora da oltre 30 anni, per difendersi in Italia. La Procura ha chiesto alla Federazione russa una richiesta di estrazione che comprenda gli atti dell’inchiesta e le accuse mosse nei suoi confronti, ma la richiesta è stata respinta. Il ministero della Giustizia ha scritto alla pm, affinché valuti la possibilità di chiedere alla Russia di perseguire l’architetto e mandare gli atti a Roma. Cirillo ha commentato dicendo che desidera essere sottoposto a un giusto processo per dimostrare la sua piena innocenza. Ha anche espresso l’impressione che il pm riconosca il suo status di cittadino russo che vive e lavora a Mosca da oltre 30 anni e che l’accusa di esterovestizione sia inconsistente. Vuole un processo in Italia o magari in Russia e ribadisce la sua innocenza. La Procura aveva già respinto le illazioni del governo russo sulle motivazioni di persecuzione politica. L’architetto ha anche espresso la sua frustrazione per la mancanza di supporto del governo italiano, dicendo che se fosse stato l’architetto di Biden, non gli avrebbero mai privato dei beni o emesso un mandato d’arresto.

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