La MUST – Memorial Ultra Scalve Trail – è ormai alle porte, manca solo una settimana alla gara che celebra i 100 anni della tragedia della diga del Gleno. La gara, voluta dalla Comunità Montana di Scalve e dalla Pro Loco Colere insieme ai comuni di Colere, Azzone, Schilpario e Vilminore di Scalve, vedrà la partecipazione di circa 500 atleti provenienti da tutto il mondo.
La MUST prevede due tracciati, uno lungo di 47 km e uno più corto di 24 km, su un percorso inedito e selvaggio che tocca alcune località iconiche per la Val di Scalve e i suoi abitanti. La gara è stata creata con l’intento di abbracciare l’intera vallata e ricordare la tragedia avvenuta il primo dicembre 1923. La regia è stata affidata alla Fly-Up Sport di Mario Poletti, che ha subito colto con entusiasmo la sfida.
I due tracciati prevedono la partenza rispettivamente da Dezzo di Scalve e da Schilpario, con arrivo unico a Colere. Il percorso è stato preparato dalle squadre di pulizia che hanno lavorato per mesi per rendere il tracciato perfetto. I tracciati toccheranno alcuni punti come i centri di Dezzo e Bueggio, i più colpiti dalla tragedia, oltre ai resti della diga e il Santuario della Madonnina di Colere, distrutto dalle acque ma prontamente riedificato dagli abitanti.
La gara più lunga, da 47 chilometri, toccherà Azzone, Schilpario, il rifugio Tagliaferri, il Passo Belviso, la Diga del Gleno, Bueggio, Teveno, Polzone e rifugio Albani. Il trail da 24 chilometri invece, più alla portata di tutti, dopo la partenza da Schilpario, si snoderà tra Vilmaggiore, Diga del Gleno, Bueggio, Teveno. Entrambe le distanze sono sotto l’egida di FISky e quella da 47 chilometri è inoltre banco di selezione per gli atleti che andranno ai Campionati Europei di Skyultra a metà luglio in Montenegro.
Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito PicoSport e sul sito della gara è possibile trovare anche indicazioni relative all’accoglienza. La MUST è un’occasione unica per celebrare la storia e la forza della Val di Scalve, che non si è lasciata scoraggiare dalla tragedia e ha saputo risorgere dalle proprie ceneri.