Dopo quasi 10 anni di vicenda giudiziaria, è giunta alla fine la storia dell’ex assessore del Comune di Sirmione, Giordano Signori, che ha ricoperto la carica dal 1999 al 2014. Tutto era iniziato con un esposto presentato dal consigliere di minoranza Andrea Volpi che denunciava, nel 2014, l’irregolarità di alcuni acquisti effettuati da Signori per il Comune, ma anche da sua moglie, Pasqua Dibiase, che per lungo tempo ha ricoperto la carica di presidente della biblioteca comunale.

Dopo le indagini del 2019, la posizione della moglie veniva archiviata, mentre Signori doveva rispondere dell’accusa di aver acquistato ed essersi appropriato, nel 2012, di un computer ed un telefono cellulare per un valore complessivo di 880 euro. Ma il procedimento si è concluso giovedì scorso con l’assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata pronunciata dal presidente del Tribunale Mauro Liberti, dopo che anche il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione dell’imputato.

Giordano Signori si è detto soddisfatto della sentenza e ha dichiarato che ha sempre agito nell’interesse dell’ente durante i 40 anni in cui ha amministrato il Comune di Sirmione. Ha inoltre sottolineato che la verità è finalmente incontestabile e che si lascia alle spalle nove anni in cui qualcuno ha cercato di coprirlo di fango.

La vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Giordano Signori si conclude così dopo quasi 10 anni, con l’assoluzione con formula piena dell’ex assessore del Comune di Sirmione.

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