Un medico oculista di Esine è stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata, peculato, falso in atto pubblico e indebita induzione a dare o promettere utilità. Durante le perquisizioni eseguite dai carabinieri della compagnia di Breno, sono stati trovati circa 340 mila euro in contanti, quadri di valore, orologi, oro e bottiglie di pregio. Inoltre, sono stati sequestrati anche circa 282 mila euro in contanti, una trentina di quadri di valore, orologi di marca e monili in oro e numerose bottiglie di pregio. La Guardia di Finanza ha svolto un’analisi investigativa che ha evidenziato “una rilevante sproporzione tra il patrimonio riconducibile al medico arrestato e i redditi da costui dichiarati”.

L’arresto è l’epilogo dell’attività investigativa avviata dai militari a novembre dello scorso anno e conclusa ad aprile, coordinata dalla Procura di Brescia. Il primario del reparto di Oculistica dell’ospedale Civile “Vallecamonica” di Esine avrebbe indotto gran parte dei suoi pazienti, che dovevano essere sottoposti ad interventi chirurgici alla cataratta, a consegnare somme di denaro non dovute in cambio del loro inserimento nelle liste delle operazioni da eseguirsi in ospedale a Esine, eludendo di fatto i lunghi tempi di attesa gestiti dal Centro unico di prenotazione. L’uomo è accusato anche di aver erogato prestazioni sanitarie, appropriandosi illecitamente della quota che doveva essere devoluta alle casse dell’Asst Valcamonica; di aver redatto certificati medici, che si ipotizzano falsi, finalizzati al rinnovo di patenti di guida a favore di persone che non possedevano i requisiti fisici richiesti; aver svolto attività di libera professione in forma di intramoenia allargata, prestando servizio presso uno studio medico privato, per il quale ricopre la carica di direttore sanitario, in giornate nelle quali invece sarebbe risultato in servizio presso l’ospedale di Esine.

Il medico avrebbe mostrato una forte propensione non solo al guadagno, percorrendo diversi canali illeciti, ma anche all’alterazione dei dati all’occultamento in ogni modo della propria attività. Le accuse sono molteplici e il medico si trova ai domiciliari in attesa del processo.

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