La Polizia di Stato di Milano ha fermato un gruppo di rapinatori che aveva preso di mira una banca di Garbagnate Milanese. I rapinatori avevano già pedinato il direttore e il dipendente incaricato di aprire la banca al mattino, ma non si erano accorti di essere a loro volta pedinati dalla polizia. La banda progettava di agire sequestrando, dipendenti, clienti e direttore, tenendoli sotto la minaccia delle armi per farsi consegnare il denaro. La rapina avrebbe potuto essere davvero pericolosa, ma la Polizia di Stato è riuscita a fermare due rapinatori e il palo che monitoravano l’ingresso della banca.
Contestualmente all’arresto dei tre ha Garbagnate Milanese sono state perquisite le loro abitazioni e i luoghi nelle loro disponibilità. Sono state trovate le ricetrasmittenti che utilizzavano per comunicare in maniera riservata e alcuni telefoni a citofono oltre al materiale per camuffarsi. Contemporaneamente sono stati arrestati anche altri due componenti della banda, che si occupavano uno della logistica e l’altro di fare da autista durante le rapine.
I cinque erano già stati individuati come possibili colpevoli di altre due rapine avvenute in via Cesare Battisti e in Piazzale Susa a Milano. Dopo quelle rapine, la squadra mobile si era occupata di ricostruire i fatti e di profilare i rapinatori. I poliziotti avevano quasi subito ricostruite la composizione della banda composta da due rapinatori armati, un palo, un autista e un responsabile della logistica che aveva il compito di intercettare le comunicazioni radio delle forze dell’ordine.
La squadra mobile ha individuato i cinque componenti della banda grazie all’analisi del traffico delle celle telefoniche della zona, cui si erano agganciati i telefoni dei rapinatori. Un lavoro certosino che ha riguardato sicuramente migliaia e migliaia di numeri di telefono, durato fino a che non sono stati trovati i numeri di telefono che erano aggangiati sulle stesse celle nei momenti in cui erano state rapinate le due banche.
In questi due anni la squadra mobile ha pedinato quotidianamente i sospetti rapinatori, fino a raccogliere le prove della loro colpevolezza e a scoprire che stavano organizzando un nuovo colpo. Sempre seguiti dalla polizia, i rapinatori hanno effettuato diversi sopralluoghi nei pressi della banca di Garbagnate milanese che avevano già scelto. Il loro scopo era principalmente scoprire qual era il miglior giorno per il colpo e chi fosse il dipendente incaricato di aprire la banca la mattina. Poi avevano iniziato i pedinamenti del direttore e del dipendente e ne monitoravano le abitudini. Arrivati al momento in cui si poteva immaginare che avrebbero colpito a breve, sono stati fermati.