Il processo per l’incidente mortale avvenuto nella Diesse Rubber Hoses di Filago, in cui perse la vita l’elettricista Matteo Regazzi, è giunto alla fase delle difese. L’avvocato difensore dell’amministratore delegato G.D.S., Filippo Schiaffino, ha chiesto l’assoluzione, sostenendo che le difese per la sicurezza in azienda erano già presenti e che il suo assistito non poteva fare di più.

L’accusa di omicidio colposo è rivolta all’amministratore delegato della Diesse, ma anche il conducente del carrello elevatore L.S. e il titolare della ditta Elettrobonatese, C.P., sono coinvolti. Inoltre, come persone giuridiche, sono coinvolte la Diesse e la Elettrobonatese.

Il pm Giancarlo Mancusi ha chiesto una condanna a tre anni e mezzo per G.D.S., mentre per L.S. è stata richiesta una condanna a un anno e quattro mesi. La difesa ha chiesto l’assoluzione per entrambi. Per C.P. è stata richiesta una condanna a due anni, ma anche in questo caso la difesa ha chiesto l’assoluzione.

La morte di Matteo Regazzi è stata causata dall’investimento di un muletto che trasportava una bobina da 270 chili. Il giovane era giunto nella Diesse per fare dei lavori di manutenzione. L’incidente è avvenuto il 5 novembre 2018 e Regazzi è morto 13 giorni dopo.

Il processo continua e si attende la sentenza. Nel frattempo, l’importanza della sicurezza in azienda viene ribadita, soprattutto in quei settori in cui il rischio di incidenti è più elevato.

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