Il Giudice di pace di Bergamo ha annullato una multa per divieto di sosta elevata in centro a Treviglio, condannando il Comune a risarcire le spese legali. La multa era stata impugnata da una quarantenne di Castel Rozzone che aveva parcheggiato la sua auto in un parcheggio a pagamento del centro, ma aveva scoperto che il Pos non funzionava. Non avendo moneta con sé in quel momento, la donna aveva raggiunto un altro parcometro solo per scoprire che anche questo era nelle stesse condizioni del precedente. Dopo aver documentato la situazione, aveva gettato la spugna e si era recata al suo appuntamento. Al ritorno, si era trovata una multa sul parabrezza, che ha considerato ingiusta e contro cui ha deciso di ricorrere. Il Comune non si è opposto all’annullamento della contravvenzione, ma ha chiesto che le spese fossero compensate. Tuttavia, il Giudice di pace ha ricordato che dal 2016 la legge 208 ha esteso anche nei parcheggi a strisce blu l’obbligo di accettare pagamenti con carta di credito e bancomat. Pertanto, l’amministrazione comunale ha l’obbligo di mantenere in efficienza gli apparecchi e garantire la possibilità di effettuare pagamenti con le carte elettroniche. La residente di Castel Rozzone è stata quindi condannata a risarcire 43 euro, la cifra spesa per il ricorso. Questo caso dimostra che non solo i negozi, ma anche i parcometri hanno l’obbligo di avere il Pos in funzione per consentire pagamenti elettronici. Inoltre, la legge impone all’amministrazione comunale di mantenere in efficienza gli apparecchi e garantire la possibilità di effettuare pagamenti con le carte elettroniche, senza richiedere all’utilizzatore del servizio di peregrinare in cerca di un parchimetro funzionante o di essere dotato di moneta in previsione di un malfunzionamento che a lui non è imputabile.

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