Vincenzo Catapano, ex poliziotto di 51 anni di Napoli, è stato assolto dalle accuse di commercializzazione di sostanze dopanti e detenzione finalizzata allo spaccio di farmaci a base di nandrolone dopo un processo durato tre anni. Tuttavia, è stato condannato a due anni e tre mesi per la ricettazione di anabolizzanti e per l’accesso abusivo a sistemi informatici. L’attenzione è stata focalizzata sulla figura di Catapano e sui suoi interessi sportivi, in particolare sull’attività di bodybuilding. Le intercettazioni telefoniche hanno confermato che Catapano era un assiduo frequentatore di palestre, oltre a essere coinvolto nell’approvvigionamento e nella vendita di farmaci particolari, molti dei quali soggetti a prescrizione medica. Alcuni dei prodotti, secondo il medico della polizia, non erano presenti nel Database nazionale, per cui erano stati importati dall’estero, mentre altri sembravano essere stati comprati in Italia, comunque farmaci che non potevano essere acquistati se non con prescrizione medica e per patologie importanti. Nell’abitazione di Catapano, “che quei farmaci li assumeva per raggiungere la forma fisica di bodybuilder”, non erano stati sequestrati quantitativi così ingenti, tanto che per il giudice “non risulta sufficientemente provata una condotta idonea a suffragare l’ipotesi di un vero e proprio commercio di tali sostanze, sovrapponibile a quello di un canale legale come una farmacia, con il supporto di un’organizzazione anche elementare”. Sussiste invece il reato di ricettazione “per aver detenuto le sostanze vietate senza essere in possesso di alcuna autorizzazione”. Per quanto riguarda invece la condanna per l’accesso abusivo a sistemi informatici, il giudice ricorda che Catapano aveva avuto accesso a particolari finestre di consultazione denominate “informativa di polizia” riguardanti il suo nominativo e anche quello di altri soggetti coinvolti nell’indagine.

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