Il sindaco di Rovellasca, Sergio Zauli, è stato indagato per abuso d’ufficio a causa dell’inquinamento acustico causato dal Chiosco del Parco Burghè. Secondo la procura, il sindaco avrebbe concesso l’autorizzazione per l’intrattenimento musicale del Chiosco in violazione della legge sull’inquinamento acustico. La vicenda riguarda il periodo compreso tra settembre e febbraio dello scorso anno, durante il quale c’erano state 38 serate musicali al Chiosco, che sarebbero state svolte in deroga ai valori massimi stabiliti dal Regolamento acustico comunale. La procura ha sottolineato che la deroga è consentita soltanto per eventi temporanei, mentre in questo caso vi sarebbe stata una “continuità” che ha causato disturbo alle persone.

Sono stati indagati anche i due gestori del Chiosco per il disturbo causato dalla musica che sarebbe proseguita anche dopo mezzanotte, e per le feste, le proiezioni di partite di calcio ed altri eventi che avrebbero provocato ulteriore rumore. Infine, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Rovellasca è stato indagato per omissione d’atti d’ufficio, poiché non ha reso disponibili entro i 30 giorni previsti dalle norme gli atti relativi ai permessi per la musica ai due cittadini che avevano presentato un esposto per inquinamento acustico.

L’inquinamento acustico è un problema serio che può causare notevoli danni alla salute e al benessere delle persone. È importante che le autorità locali rispettino le leggi e i regolamenti in materia di inquinamento acustico per garantire un ambiente sano e tranquillo per tutti i cittadini. L’indagine in corso dovrà stabilire se il sindaco e gli altri indagati hanno violato le leggi e se sono responsabili del disturbo causato dal Chiosco del Parco Burghè.

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