L’inchiesta della procura di Milano su una cooperativa di Como che fornisce addetti alla sicurezza per diverse realtà del territorio ha sollevato importanti questioni sulla tutela dei lavoratori e sulla salvaguardia delle sane dinamiche nel mercato del lavoro in Italia. La Uil del Lario ha espresso la propria preoccupazione sull’accaduto, sottolineando l’importanza di porre dei punti fermi essenziali per un’economia che vuole porsi come modello per tante altre realtà lombarde e nazionali. L’obiettivo della buona occupazione diventa ancora più necessario in un mercato del lavoro come quello lariano, in cui si lamenta una carenza di manodopera e la concorrenza del mercato del lavoro elvetico e della città metropolitana di Milano. La Uil non può cedere neppure un centimetro sul sentiero che conduce ad una maggiore dignità dei lavoratori, come dimostra l’esposto fatto ad inizio 2023 in tutte le Procure della Repubblica d’Italia per sollecitare verifiche ed accertamenti lì dove si fossero verificate paghe e salari così bassi da ricadere nell’ipotesi di sfruttamento. Oltre alla materia strettamente penalistica, che va a punire chiunque recluti o impieghi manodopera in condizione di sfruttamento, c’è anche l’articolo 36 della Costituzione che sottolinea il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del suo lavoro e, in ogni caso, sufficiente per assicurare a sé ed alla sua famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La Uil del Lario auspica che l’inchiesta della procura di Milano possa portare ad un rapido ripristino dei diritti dei lavoratori coinvolti e ad un maggiore impegno delle autorità a favore della tutela dei lavoratori e della dignità nel mercato del lavoro.

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