La peste suina è arrivata in Lombardia e il primo caso è stato confermato su una carcassa di cinghiale ritrovata a Bagnaria, nel Pavese. La malattia virale non è pericolosa per l’uomo, ma colpisce i cinghiali, mettendo a rischio gli allevamenti di suini. Per evitare il dilagare del virus in Pianura Padana, dove si trova il cuore della suinicoltura italiana, l’assessore regionale all’Agricoltura Alessandro Beduschi ha annunciato l’impiego dell’Esercito per pattugliare il territorio e rinvenire le carcasse di cinghiali, utilizzando anche droni per monitorare attività e movimenti di questi animali tra la vegetazione.

L’ordinanza del governatore Attilio Fontana per intensificare i controlli risale al 6 giugno, ma la presenza della malattia era solo questione di tempo, visto che in Liguria imperversa da tempo. La carcassa di cinghiale sospetta era stata trovata venerdì a Torretta di Bagnaria, e secondo alcuni studi, sembra che il contagio da peste suina viaggi a una media di 80 metri al giorno, per cui il timore che potesse aver raggiunto la Lombardia era concreto.

Affinché la situazione non degeneri, è fondamentale procedere con l’individuazione delle carcasse di cinghiale e parallelamente proseguire con abbattimenti controllati, che stanno avvenendo in collaborazione con gli Ambiti Territoriali di Caccia e aziende specializzate. La Lombardia schiera l’Esercito contro la peste suina, dimostrando di essere pronta a tutelare la propria agricoltura e il proprio territorio.

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