Luino, la città sul Lago Maggiore, si è svegliata sotto shock dopo la tragedia avvenuta ieri pomeriggio, quando un grosso ippocastano che ombreggiava un’aiuola di via San Pietro si è spezzato in due, travolgendo otto persone. Due delle vittime sono gravi, madre e figlia, che sono state trasportate in codice rosso negli ospedali Papa Giovanni XXIII di Bergamo e San Gerardo di Monza. Oggi il bollettino medico ha dato una prima speranza, madre e figlia sono stazionarie e non in imminente pericolo di vita.

Gli accertamenti per capire cosa sia accaduto continuano, i carabinieri della compagnia di Luino sono sul posto, così come i vigili del fuoco e i tecnici comunali. La pianta era apparentemente sana, ma solo un perito agronomo, nominato dall’autorità giudiziaria, potrà stabilire l’incredibile crollo. Al momento non ci sono fascicoli aperti, ma l’autorità giudiziaria potrebbe anche decidere, ad accertamenti terminati, di indagare contro ignoti per lesioni colpose.

Il terreno sul quale l’albero sorgeva è in capo al Comune, trattandosi di suolo pubblico. Saranno eseguite verifiche sulla corretta manutenzione della pianta e su eventuali controlli periodici. La domanda che tutti si pongono è come sia potuto accadere, e questo potrebbe essere importante anche ai fini di possibili cause civilistiche risarcitorie da parte dei feriti.

La città di Luino è ancora sotto shock, ma la riapertura dell’oratorio, dopo la tragedia sfiorata, è un segnale di speranza per la comunità.

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