La polizia locale di Como è stata al centro di una denuncia da parte di due sigle sindacali minoritarie, la Cse Flpl e il Sulpl, che hanno accusato una quindicina di agenti di essere usciti in strada armati senza l’autorizzazione per il porto d’armi. La questione riguarda il rinnovo dei decreti di pubblica sicurezza per il porto delle armi, scaduti da tempo per alcuni agenti.
La vicenda è complessa e richiede alcuni chiarimenti. Nel giugno 2022, il Comune di Como ha assunto 11 nuovi poliziotti con contratto di formazione lavoro, ottenendo contestualmente i decreti di pubblica sicurezza che li autorizzavano a girare armati. Tuttavia, quei decreti venivano emessi solo per la durata del contratto di formazione stesso e, per gli 11 agenti assunti un anno fa, le autorizzazioni al porto d’armi riportavano anche la data di scadenza.
Il problema è stato scoperto di recente, quando il comando della polizia locale si è posto il problema di rinnovare il contratto a 11 agenti assunti nel 2020. In realtà, la denuncia delle sigle sindacali riguardava solo 5 agenti, mentre per gli altri il problema era già stato risolto.
La procedura prevede che sia il sindaco, nel momento in cui firma le assunzioni, a fare richiesta alla Prefettura per ottenere i decreti di pubblica sicurezza. Tuttavia, è necessario prestare maggiore attenzione alla scadenza di tali autorizzazioni per evitare problemi come quello denunciato dalle sigle sindacali.
In ogni caso, il Comune di Como ha già provveduto a rinnovare i decreti di pubblica sicurezza per gli agenti interessati e la situazione è stata risolta. Si tratta comunque di un episodio che mette in luce l’importanza di una corretta gestione delle autorizzazioni al porto delle armi, soprattutto per gli agenti di polizia locale.