L’interrogazione del senatore Misiani per affrontare le criticità della Casa circondariale di Bergamo è un passo importante per cercare di risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza di personale di Polizia Penitenziaria. Secondo i dati del Ministero della Giustizia, il carcere di via Gleno ospita 542 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 319 unità. L’indice di affollamento è pari a 169,91, superiore alla media nazionale. Inoltre, il carcere si colloca all’ottavo posto per indice di affollamento tra gli istituti penitenziari italiani.

Il senatore Misiani sottolinea anche la situazione dei detenuti in via Gleno: il 7,56% sono donne, il 49,26% sono stranieri e il 56,71% sono tossicodipendenti. È inoltre evidente la carenza di personale della Polizia Penitenziaria, con soli 187 agenti anziché i circa 300 necessari. Il rapporto detenuti/agenti è di 2,83, il sesto più alto d’Italia e il secondo in Lombardia. Inoltre, ci sono solo 3 educatori con un rapporto detenuti/educatori di 176,33, il quarto più elevato tra gli istituti visitati da Antigone.

Non è la prima volta che vengono sollevate queste problematiche. La Garante dei detenuti di Bergamo, Valentina Lanfranchi, ha inviato una lettera al Ministro della Giustizia nel gennaio scorso segnalando le gravi problematiche della struttura bergamasca. Inoltre, sindacati della polizia penitenziaria hanno denunciato numerose aggressioni ai danni degli agenti del carcere di Bergamo.

Speriamo che grazie all’interessamento del senatore Misiani qualcosa possa finalmente muoversi e che la situazione in via Gleno possa migliorare. È importante affrontare queste criticità per garantire una giustizia più equa e una vita dignitosa ai detenuti.

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