Il 20 settembre Sergio Domenichini dovrà affrontare la Corte d’Assise, essendo stato rinviato a giudizio per l’omicidio di Carmela Fabozzi. L’uomo, accusato di aver ucciso la donna per rapinarla, rischia l’ergastolo. Nel frattempo, il suo complice, Antonio Crisafulli, è stato condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione per favoreggiamento. Crisafulli avrebbe aiutato Domenichini a sbarazzarsi dei cellulari e li avrebbe accompagnati in un Compro oro per vendere il bottino. La Corte d’Assise dovrà valutare le aggravanti dei futili e abbietti motivi, della crudeltà e della minorata difesa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Domenichini avrebbe colpito la vittima sette volte con un vaso, infliggendo ulteriori colpi quando la donna era già a terra. Dopo il delitto, Domenichini avrebbe cercato di crearsi un alibi chiedendo ai vicini della vittima. Successivamente, insieme a Crisafulli, avrebbe gettato i cellulari della donna nell’Olona e li avrebbe venduti in un compro oro. Dopo aver incassato un acconto di mille euro, Domenichini sarebbe partito per una vacanza a Lignano Sabbiadoro. I soldi della rapina erano destinati a coprire le spese del soggiorno. I familiari della vittima, rappresentati dagli avvocati Andrea Boni e Cosentino, si sono costituiti parte civile. La situazione è difficile e complicata, anche per il presunto complice Crisafulli.

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