L’omicidio di Carmela Fabozzi, commesso con l’intento di rapina, ha portato all’avvio del processo a carico di Sergio Domenichini, sessantatreenne. L’udienza preliminare si è conclusa con il rinvio a giudizio dell’uomo, che era stato fermato circa un mese dopo il tragico evento.

Domenichini, che aveva precedenti penali per furti e truffe, è stato individuato grazie alle telecamere del sistema di videosorveglianza. Le immagini lo mostravano bussare alla porta della vittima, che aveva aperto senza sospettare nulla, considerando che all’epoca Domenichini era volontario di un’associazione frequentata dalla donna.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’aggressore avrebbe colpito più volte la settantenne alla testa con un vaso, presumibilmente con l’intento di rubare denaro e oggetti di valore. Domenichini si era poi allontanato con la propria auto, parcheggiata nel cortile, e la stessa sera era partito per le vacanze.

Al suo ritorno, sono stati avviati gli accertamenti che hanno portato alla raccolta di prove a suo carico, tra cui un paio di scarpe con tracce di sangue sulle suole.

Le indagini hanno anche portato all’identificazione di un conoscente di Domenichini, accusato di favoreggiamento e condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione con il rito abbreviato. Si tratta di Antonio Crisafulli, che avrebbe accompagnato l’imputato da un commerciante di oro usato dove sarebbe stata venduta la refurtiva. Crisafulli ha sempre dichiarato di essere estraneo alla vicenda.

Per Domenichini, attualmente detenuto nel carcere di Pavia, il processo si aprirà il prossimo 20 settembre davanti alla Corte d’Assise e d’Appello di Varese.

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