La situazione del personale infermieristico negli ospedali lodigiani è allarmante e sta pericolosamente avviandosi ad un punto di non ritorno. Le persone sono trattate come numeri, oggetti, senza rispetto per ruolo e competenze, mossi come burattini con trasferimenti decisi dalla sera alla mattina senza preavviso e senza motivazioni plausibili. Emblematica è la vicenda del Pronto Soccorso dove in poco più di un anno sono stati avvicendati 4-5 coordinatori infermieristici. Attualmente l’incarico è ricoperto da una figura professionale appartenente ad altra area medica: senza nulla togliere alla professionalità della persona, credo che il Pronto Soccorso, baluardo di tutte le emergenze e crocevia degli accessi ospedalieri, meriti e richieda un coordinatore con formazione specialistica nel settore.

A fronte del continuo scadimento di qualità, delle difficoltà crescenti, della inadeguatezza delle prestazioni erogate e delle continue fughe di personale, la pervicacia dimostrata dalla dirigenza nel negare l’esistenza delle criticità, fa sorgere un tremendo dubbio: alla base non ci sarà una scelta strategica di affossare la sanità lodigiana?

Il dubbio è più che legittimo perché criticità e problematiche si sono manifestate e sono andate progressivamente aumentando dopo che qualche anno fa era stata sollevata dall’incarico la responsabile della direzione aziendale delle professioni sanitarie e sociosanitarie che godeva della stima e dell’apprezzamento generale. Credo sia giunto il momento per noi lodigiani di scendere in piazza manifestando la nostra totale sfiducia nella gestione della nostra sanità e pretendendo un significativo cambio di passo.

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