I senza tetto all’aeroporto di Malpensa: un problema da affrontare

L’aeroporto di Malpensa, oltre a essere un luogo di transito per milioni di passeggeri ogni anno, è diventato anche una dimora per alcuni senza tetto. Si tratta di persone che hanno scelto i terminal come rifugio, ma anche come luogo dove cercare di guadagnare qualche soldo per sopravvivere.

Durante la stagione fredda si stima che siano presenti circa 90 persone, mentre con l’arrivo dell’estate il numero scende a una quarantina. Di queste, una ventina sono stanziali e hanno creato veri e propri spazi abitativi in alcune zone dell’aeroporto. Questi spazi vengono smantellati dalla polizia di frontiera o dalla società che gestisce lo scalo, ma poi vengono ricostruiti in un continuo ciclo che fa sentire impotenti di fronte a queste situazioni di degrado.

Per affrontare questa problematica, è stato convocato un incontro in prefettura al quale hanno partecipato rappresentanti della società che gestisce l’aeroporto, dell’Enac, dei sindaci dei comuni limitrofi, delle associazioni del terzo settore come la Caritas e la Croce Rossa, dell’Aler, della Regione, delle forze dell’ordine e del Comune di Milano, anche se quest’ultimo era assente.

Durante l’incontro, il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, ha espresso la necessità che il Comune di Milano si faccia carico dei problemi legati all’aeroporto. Secondo il sindaco, quando si tratta di inaugurare nuove strutture, Milano è sempre presente, ma quando ci sono problemi si nota la sua assenza. Bellaria ha sottolineato che il ruolo fondamentale spetta al Comune di Milano e che gli altri comuni limitrofi non possono essere sempre la rete di ricaduta per i problemi che si verificano all’interno dell’aeroporto. Inoltre, ha evidenziato la necessità di mettere in campo strumenti e risorse per affrontare in modo strutturale questa problematica.

Il prefetto Salvatore Pasquariello ha annunciato che organizzerà un secondo incontro con la presenza del sindaco di Milano o di un suo stretto referente. Inoltre, ha proposto di organizzare un incontro anche con l’assessore regionale e l’Ats.

Durante l’incontro, sono stati esposti i problemi di convivenza tra i senza tetto, i passeggeri e gli operatori dell’aeroporto. La polizia di frontiera ha dichiarato di aver emesso oltre 120 ordini di allontanamento, ma che spesso questi non sono efficaci. Inoltre, sono stati segnalati casi di persone che hanno creato veri e propri “appartamenti” all’interno dei terminal, causando interferenze con la vita dell’aeroporto.

La convivenza tra i senza tetto e gli altri utenti dell’aeroporto è quindi un problema complesso da affrontare, che richiede una soluzione strutturale e la collaborazione di tutte le parti coinvolte. Solo così si potrà garantire un ambiente sicuro e accogliente per tutti.

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