Un aiuto per gli anziani americani abusati dai facchini a Malpensa

Un lettore ha raccontato di aver aiutato una coppia di anziani americani, turisti, che sono stati adescati dai “carrellisti” abusivi all’aeroporto di Malpensa. I “carrellisti” sono persone che si propongono illegalmente come facchini, offrendo carrelli per il trasporto dei bagagli. Il facchino in questione era insoddisfatto della mancia lasciata dalla coppia di passeggeri in cambio dell’aiuto nel trasporto dei loro bagagli dal terminal esterno a quello interno. Ha alzato la voce, usato termini duri e toni minacciosi nei confronti dei due anziani, che erano visibilmente intimoriti da ciò che stava accadendo in un luogo che dovrebbe essere sicuro per tutti come un aeroporto.

Questo episodio ripropone un tema che viene spesso discusso ma su cui poco cambia nel tempo: quello dei facchini abusivi a Malpensa. Questo tema si intreccia spesso con quello delle persone senzatetto che vivono a Malpensa e talvolta operano anche come facchini improvvisati.

Il lettore continua il suo racconto dicendo di essere intervenuto in difesa dei passeggeri, dicendo loro che l’uomo a cui si erano rivolti era un abusivo e di non dargli altri soldi. La reazione prevedibile del facchino abusivo è stata quella di riempirlo di insulti, minacce e parolacce, cercando di ottenere più denaro anche dai passeggeri. Il lettore ha minacciato di chiamare la polizia, ma ha ricevuto in cambio una risposta che sintetizza tutta la strafottenza di questi individui: “Se la polizia me lo lascia fare, vuol dire che posso farlo!”. Il facchino se ne è andato continuando a insultare in italiano.

Ci sono stati periodi in cui la lotta tra facchini abusivi era intensa, con risse e persino un tentato omicidio nel 2014, ma negli ultimi tempi sembra esserci meno tensione da questo punto di vista. Tuttavia, ci sono ancora episodi spiacevoli a discapito dei passeggeri e del personale. Negli ultimi mesi si sono verificati anche due episodi di aggressioni verbali e fisiche nei confronti delle donne delle pulizie, da parte di una senzatetto con problemi psichiatrici.

Negli ultimi anni, la popolazione all’interno dell’aeroporto è aumentata a causa delle demolizioni delle case vicine all’aeroporto, che erano diventate alloggi di fortuna per molte persone senzatetto, italiane e straniere. Il tema delle persone senza fissa dimora e dei problemi ad esso collegati è stato discusso anche nell’ultimo incontro in Prefettura dedicato a Malpensa. Durante l’incontro, è stato fatto un richiamo al ruolo di Milano, azionista di maggioranza della Sea, che gestisce l’aeroporto. Il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria, ha sottolineato che non è possibile che quando si apre il Terminal 2, il Comune di Milano sia in prima fila, ma quando ci sono problemi, la sua assenza si nota. Questo non è una questione di polemica politica, ma sembra che l’irritazione verso l’assenza di Milano sia condivisa.

Va ricordato che Malpensa si estende su più comuni: il Terminal 2 si trova nel territorio di Somma, mentre il Terminal 1 si trova nel territorio di Ferno, che ha pochi abitanti. I comuni si sono impegnati nella risposta sociale, mobilitando associazioni e la Polizia Locale, ma si è convenuto che per affrontare il problema dei senzatetto, che sono almeno un centinaio, servono risposte a lungo termine, non solo assistenza immediata o interventi repressivi.

Il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello, ha convocato diversi incontri per affrontare questa situazione. Durante l’ultimo incontro, ha spiegato che il sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva anticipato la sua assenza, ma si muoveranno per organizzare un secondo incontro, coinvolgendo anche le autorità regionali e Ats, per concretizzare i propositi annunciati lo scorso marzo.

Oltre all’approccio nei confronti dei senzatetto, rimane il tema della sicurezza e della repressione. Le forze dell’ordine hanno adottato circa 120 provvedimenti di allontanamento (sia da parte della Polaria che dai Carabinieri del distaccamento aeroportuale), ma hanno ammesso che sono poco efficaci, soprattutto perché le sanzioni economiche non hanno effetto su persone senza risorse.

In conclusione, è necessario affrontare il problema dei facchini abusivi a Malpensa e delle persone senzatetto in modo più efficace, con risposte a lungo termine che non si limitino solo all’assistenza immediata o alla repressione. È importante coinvolgere tutte le autorità competenti e trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e il benessere di tutti gli utenti dell’aeroporto.

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