Il caso di Sandra Fratus, condannata a 21 anni di carcere per l’omicidio del suo convivente Ernest Emperor Mohamed a Morengo, ha suscitato molte discussioni. Secondo la sentenza emessa dai giudici, la reazione di Fratus è stata sproporzionata rispetto all’offesa subita.

Durante il processo è emerso che la coppia aveva una relazione da cinque anni, negli ultimi dei quali Fratus aveva subito numerose aggressioni da parte del suo compagno. La donna si era recata sette volte al pronto soccorso con varie lesioni e fratture, tutte procurate dal partner.

Il giudice Giovanni Petillo ha citato questi dettagli nel documento della sentenza, sottolineando che sono stati utili per comprendere il contesto in cui è avvenuto l’omicidio. Secondo i giudici, il convivente aveva un comportamento aggressivo che costituiva una reale minaccia per Fratus. Durante l’ultima lite, l’uomo l’aveva colpita alla tempia, facendole perdere gli occhiali.

Nonostante ciò, la Corte non ha riconosciuto la legittima difesa, in quanto ritiene che Fratus avesse altre alternative per proteggersi. Avrebbe potuto fuggire, chiedere aiuto alle forze dell’ordine o aspettare l’arrivo del figlio. Inoltre, la reazione della donna è stata considerata spropositata rispetto all’offesa subita.

Un altro elemento che ha influenzato la decisione dei giudici è stata la coltellata inferta al cuore da Fratus in risposta al colpo ricevuto al viso. Questa azione è stata considerata non solo non necessaria, ma anche eccessiva rispetto all’aggressione iniziale.

La reazione di Fratus è stata definita impulsiva e determinata dalla rabbia, dall’esasperazione e dalla frustrazione accumulata nel tempo a causa dei continui abusi subiti dal convivente.

Questo caso solleva diverse questioni sulla legittima difesa e sulla proporzionalità della reazione in situazioni di violenza domestica. La sentenza ha suscitato dibattiti sulle conseguenze delle aggressioni ripetute su una persona e sulla possibilità di difendersi in modo adeguato.

È importante riflettere su questi temi per prevenire futuri episodi di violenza domestica e garantire una giustizia equa per tutte le persone coinvolte in situazioni simili.

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