Condannato a 23 anni per omicidio aggravato Hamadi El Makkaoui, noto come Luca, è stato giudicato colpevole per la morte di Anselmo Campa, l’imprenditore ucciso a martellate il 19 aprile 2022 nella sua casa di Grumello del Monte. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’assise presieduta da Giovanni Petillo. I giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Il pm Maria Esposito aveva richiesto una condanna a 24 anni.

Nel corso del processo, l’imputato ha chiesto scusa per il suo gesto e si è dichiarato addolorato per il dolore inflitto alla famiglia della vittima, soprattutto a Federica, sua ex fidanzata. I giudici hanno deciso di assegnare un risarcimento provvisorio di 250.000 euro a Federica, così come alla sua sorella minorenne. La madre di Campa riceverà 70.000 euro, mentre la sorella otterrà 40.000 euro. Il movente del delitto era un’auto intestata a Campa, che l’imprenditore aveva restituito a El Makkaoui dopo la fine della relazione con la figlia. L’imputato aveva pagato una parte dell’auto, circa 6.000 euro. Quando Campa aveva venduto l’utilitaria, El Makkaoui aveva richiesto la restituzione della somma. Da lì era nata una discussione che si era trasformata in tragedia.

Questa sentenza rappresenta un importante passo verso la giustizia per la famiglia di Anselmo Campa. La condanna dell’imputato dimostra che il sistema giudiziario è in grado di punire i responsabili di atti così gravi. Ora la famiglia della vittima potrà iniziare il processo di elaborazione del lutto e cercare di andare avanti con le loro vite.

È importante ricordare che la violenza non porta mai a nulla di buono. Questo tragico episodio ci ricorda quanto sia importante risolvere i conflitti in modo pacifico e cercare di comprendere le ragioni dell’altro. La violenza non risolve i problemi, ma li amplifica solo ulteriormente.

Speriamo che questa sentenza sia un monito per tutti coloro che pensano di risolvere i loro problemi attraverso la violenza. La giustizia deve sempre prevalere e le vittime devono essere tutelate e supportate nel processo di ripresa. Solo così potremo costruire una società più sicura e pacifica per tutti.

Articolo precedenteIl caso Lea Garofalo: la verità sulla sua morte a Milano
Articolo successivoTragedia a Bergamo: Fratello muore dopo lite, indagini in corso

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui