Un piano provinciale di controllo selettivo dei cervi sta causando polemiche nella Valtellina. Il piano, approvato dall’Ispra, prevede l’abbattimento di fino a 80 capi nei boschi del comprensorio di Arcoglio entro il 15 luglio. Tuttavia, sia i movimenti ambientalisti che le associazioni dei cacciatori sono contrari a questa decisione, poiché il periodo scelto coincide con il parto delle femmine di cervo. Secondo i critici, si stanno uccidendo femmine allattanti, lasciando i cuccioli a morire di stenti. Le associazioni dei cacciatori propongono di eseguire il piano in un periodo diverso, quando i piccoli saranno in grado di muoversi, oppure di catturare gli ungulati e trasferirli in zone meno popolate. Hanno quindi scritto una lettera al presidente della Provincia di Sondrio per chiedere uno slittamento del piano. Tuttavia, il comandante della Polizia provinciale di Sondrio sostiene che la presenza dei cervi rappresenta un grave problema per l’agricoltura e la sicurezza stradale, e che l’intervento è eccezionale e necessario. Le associazioni venatorie hanno chiesto ai loro associati di non partecipare alle operazioni di controllo selettivo e chiedono che la gestione della caccia torni in capo alla Regione Lombardia. Il presidente della Provincia potrebbe prendere in considerazione uno slittamento del piano, ma fino ad ora sono già stati abbattuti 42 cervi, comprese alcune femmine che avevano da poco partorito.

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