Follia in autostrada: detenuto slavo causa caos durante trasferimento
Durante il trasporto da Vercelli a Ferrara, un detenuto slavo ha dato in escandescenza, aggredendo gli agenti e distruggendo il furgone della Polizia Penitenziaria. Successivamente, ha tentato di impiccarsi utilizzando i cavi delle telecamere interne. Fortunatamente è stato bloccato e portato in ospedale a Voghera.
Il trasferimento si è trasformato in un vero e proprio incubo per la scorta della Polizia Penitenziaria del carcere di Vercelli. “I nostri colleghi sono stati vittime di una folle violenza e di un’incredibile aggressività criminale”, spiega Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
Il detenuto, già ostile e aggressivo prima del viaggio, ha improvvisamente iniziato a sbattere violentemente la testa contro le sbarre della cella all’interno del furgone. Dopo un breve momento di calma, ha iniziato a distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro, mangiando anche pezzi di plastica e ferro provenienti da ciò che aveva rotto. Ha tentato di impiccarsi utilizzando i cavi delle telecamere interne e ha aggredito i poliziotti nel tentativo di fuggire.
La scena era folle e surreale, tanto che la scorta ha dovuto chiedere l’aiuto della Polizia stradale e del personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Voghera, i più vicini al luogo in cui si trovava la scorta.
Il detenuto è stato quindi portato all’ospedale di Voghera, dove è stato confermato l’ingerimento di corpi estranei a seguito della sua violenza. Nonostante ciò, è stato dimesso per poter continuare il trasferimento a Ferrara, durante il quale ha continuato a colpire la testa e a farsi del male.
La scorta è infine arrivata a destinazione, ma il furgone della Polizia Penitenziaria era completamente distrutto, con danni per migliaia di euro. È stato necessario un altro mezzo per riaccompagnare i colleghi.
È una situazione assurda: tutto ciò fa capire con chi e come devono lavorare i nostri poliziotti! Alle istituzioni chiediamo leggi più rigide per chi disturba l’ordine e la sicurezza nelle carceri. Non possiamo andare avanti così.
“Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, esprime solidarietà e vicinanza alla scorta di Polizia Penitenziaria del Reparto di Vercelli. “La situazione è sempre più critica a causa di una popolazione detenuta che non rispetta le regole, abituata a pensare che tutto gli sia dovuto. Chiediamo l’applicazione immediata dell’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede restrizioni per contenere soggetti violenti e pericolosi. Sarebbe opportuno dotare al più presto la Polizia Penitenziaria di strumenti come il taser o altri mezzi utili per difendersi dalla violenza di criminali che non rispettano le regole e le persone che rappresentano lo Stato”.