Il maestro d’ascia di Cittiglio, Evaristo Scalco, continua a proclamare la sua innocenza nonostante l’accusa di omicidio volontario nei confronti di Javier Miranda Romero. La tragica vicenda si è verificata nella notte tra il primo e il 2 novembre scorsi, quando Scalco ha colpito l’uomo con una freccia scagliata dal suo arco nel cuore dei vicoli di Genova. Miranda Romero stava festeggiando la nascita del figlio insieme a un amico, quando Scalco, forse innervosito dal rumore, ha iniziato a inveire contro di loro dalla finestra e poi ha sparato la freccia che ha colpito l’uomo al fegato.

Oggi si è aperta la fase preliminare del processo nel capoluogo ligure e gli avvocati di Scalco hanno presentato una richiesta di abbreviato, che potrebbe portare ad uno sconto di un terzo della pena. Tuttavia, sembra difficile che questa richiesta venga accolta, poiché sarebbe necessario che una delle due aggravanti contestate dalla pm Arianna Ciavattini, ovvero quella dei futili motivi, venga scartata. È difficile dimostrare che uccidere una persona perché sta arrecando disturbo alla quiete pubblica non possa essere considerato un motivo futile.

Scalco, attualmente ai domiciliari, rischia quindi l’ergastolo. L’altra aggravante contestata nei suoi confronti è quella dell’odio razziale, poiché secondo un amico testimone, il maestro d’ascia avrebbe insultato Miranda Romero con l’epiteto “Stranieri di m***a”. Nelle prossime ore si attenderà la decisione del giudice sulla richiesta della difesa, mentre a settembre si aprirà il processo in Corte d’Assise. Durante l’udienza di questa mattina, la moglie, la figlia e una sorella di Javier Miranda Romero si sono costituite parte civile.

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