Indagato per favoreggiamento della prostituzione è stato un vicino di casa di Alessia Pifferi, la donna di 37 anni a processo per l’omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana di 18 mesi, morta di stenti nel luglio del 2022. Secondo quanto emerso durante l’udienza del processo, l’uomo avrebbe aiutato Alessia a incontrare alcuni uomini con cui avrebbe avuto rapporti sessuali in cambio di denaro. Il vicino, chiamato in aula come testimone indagato, ha scelto di non rispondere, come previsto dalla legge. Fuori dall’aula, ha spiegato di essere stato uno dei primi ad entrare nell’appartamento di via Parea, nel quartiere Ponte Lambro, dopo il ritrovamento del corpo della bambina. Il processo a carico di Alessia è stato rinviato al prossimo 19 settembre, quando saranno sentiti gli ultimi testimoni e quando è previsto l’esame in aula dell’imputata, assistita dall’avvocato Alessia Pontenani. Nella stessa udienza saranno convocati anche i consulenti della difesa.

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