Un padre è stato assolto dall’accusa di interruzione di pubblico servizio dopo una controversia sulla misurazione della temperatura del figlio a scuola. L’uomo si opponeva al termoscanner che veniva utilizzato sulla fronte, poiché riteneva che simulasse il gesto di una pistola e che i raggi ultravioletti potessero danneggiare il cervello. Ha chiesto che la temperatura fosse misurata al polso. La discussione è diventata animata e sono stati chiamati i vigili e i carabinieri, con conseguente ritardo dello scuolabus. Il padre è stato condannato a pagare una multa di 1.200 euro, ma ha deciso di affrontare il processo per una questione di principio. Gli avvocati difensori hanno sostenuto che non c’era l’intenzione di interrompere il servizio e che il padre voleva solo proteggere il figlio. Alla fine, il giudice ha deciso per l’assoluzione, considerando il fatto come di particolare tenuità. Gli avvocati hanno criticato la spesa di denaro pubblico per un processo che considerano inutile e hanno sottolineato la mancanza di formazione adeguata riguardo alle misure di sicurezza.

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