Matrimoni combinati, ma assolutamente veri. Questa è la storia di una cremonese di 35 anni che si è ritrovata coinvolta in uno dei matrimoni “fasulli” che hanno scosso l’opinione pubblica tre anni fa. Accusata di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, la donna aveva sposato un cittadino pakistano, ottenendo un guadagno di 5000 euro. Tuttavia, il matrimonio non era mai stato consumato e i due avevano deciso di vivere vite separate fin dall’inizio. L’uomo, infatti, aveva già una moglie e dei figli nel suo paese d’origine.

Oggi, la cremonese ha una relazione stabile con un italiano e vorrebbe sposarsi per amore. Tuttavia, è ancora legalmente unita al pakistano, che nel frattempo è tornato nel suo paese e risulta irreperibile. La donna ha deciso di rivolgersi all’avvocato Ugo Carminati per cercare di ottenere la separazione dal suo attuale marito.

L’avvocato Carminati ha spiegato che è possibile ottenere una separazione in contumacia, cioè senza la presenza del coniuge. Si spera di ottenere la separazione entro l’autunno e il divorzio nella primavera successiva. L’avvocato ha persino scherzato dicendo di sperare di essere invitato al matrimonio.

Questa storia mette in luce il problema dei matrimoni di convenienza e dell’abuso dell’istituto del matrimonio per ottenere benefici personali o per favorire l’immigrazione clandestina. È importante che le autorità siano vigili e che vengano prese misure per prevenire e contrastare questo tipo di abusi. Solo così si potrà garantire la legalità e la serietà di questa istituzione così importante nella società.

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