TAVERNOLA. Sommozzatori dei carabinieri e ricercatori dell’istituto di Scienze Marine in azione con uno speciale dispositivo per verificare la qualità dell’acqua nella zona del Corno. Il materiale venne depositato oltre 50 anni fa.

Ancora una volta gli operatori dell’équipe tecnico-scientifica sono tornati al lavoro per il secondo e ultimo step del piano regionale di indagine ambientale sull’ammasso di guarnizioni industriali che si trovano nei fondali del Corno di Tavernola da oltre mezzo secolo. Il 4 luglio è stata eseguita l’attività di prelievo dei campioni di acqua, sedimenti e molluschi di acqua dolce. In azione c’erano sei carabinieri subacquei di Genova Voltri al comando del luogotenente Maurizio Gargiulo, gli uomini della Concordia specializzati in questo tipo di interventi, e i ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine-Arsenale (Ismar) di Venezia e dell’Istituto di Ricerca sulle Acque (Irsa) di Brugherio.

A bordo del gommone dei carabinieri, la ricercatrice Nicoletta Nesto dell’Ismar ha utilizzato uno strumento chiamato “manta” per raccogliere le microplastiche che galleggiano in superficie. Questo strumento è dotato di ali di galleggiamento laterali e una bocca in cui entra l’acqua, che viene poi raccolta in un collettore con sacca a filtro dove si deposita il materiale. Le particelle saranno analizzate per stabilire la loro tipologia e tossicologia.

Successivamente, i ricercatori del Cnr di Irsa hanno raccolto i sedimenti e i molluschi di acqua dolce a diverse profondità. I campioni sono stati inviati in superficie e saranno analizzati chimicamente e tossicologicamente. Le operazioni dell’indagine ambientale sono state filmate dai sommozzatori e saranno utili per future ricerche.

Il giorno successivo, i carabinieri subacquei hanno prelevato diversi campioni di guarnizioni a diverse profondità e punti dell’imbuto. I campioni saranno consegnati ai tecnici di Arpa Lombardia per le analisi. Inoltre, l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Giorgio Maione e il presidente di Adb Alessio Rinaldi hanno fatto un sopralluogo per monitorare le attività e salutare i sommozzatori. È prevista anche una visita alla zona delle lamette delle Torbiere Sebino.

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