Niente Gasherbrum I per Marco Confortola. Il noto alpinista italiano ha preso una scelta coraggiosa ma necessaria, decidendo di fermarsi a pochi metri dalla vetta del Gasherbrum I, l’ottomila situato tra Cina e Pakistan. Per Confortola, la vita è la cosa più importante e non è disposto a rischiare oltre i limiti. Questo concetto è stato espresso più volte nel corso della sua carriera e ieri è stato messo in pratica.
Dopo essere arrivato al Campo 4, Marco Confortola ha iniziato l’ascesa insieme al suo compagno di cordata Mario Vielmo, con l’obiettivo di raggiungere la vetta e scalare il suo dodicesimo ottomila. Tuttavia, una volta raggiunti i 7.700 metri di quota, Confortola ha deciso di fermarsi. I canali erano troppo carichi di neve e quindi troppo pericolosi. Con un certo rammarico, Marco ha deciso di rinunciare all’ultima parte dell’ascesa e di tornare indietro.
È un vero peccato perché Confortola si era preparato a puntino per questa impresa, come ha sempre fatto in passato. Dopo aver rinunciato al Nanga Parbat a causa del Covid-19, l’alpinista era riuscito ad allestire una spedizione per il Gasherbrum I e si trovava in Pakistan da un mese. Tutto sembrava procedere per il meglio e si prevedeva un successo per questa spedizione che avrebbe sancito la conquista del Gasherbrum I.
Tuttavia, guidato dal suo istinto, Marco ha deciso di fermarsi. Nel pomeriggio di ieri è tornato al Campo Base e nei prossimi giorni tornerà in Italia pronto a raccontare questa avventura che si è fermata a poche centinaia di metri dalla vetta.
Questa scelta dimostra ancora una volta il coraggio e la determinazione di Marco Confortola, che ha messo la sua sicurezza al di sopra di qualsiasi traguardo. Nonostante la delusione di non aver raggiunto la vetta, l’alpinista può tornare a casa a testa alta, sapendo di aver preso la decisione giusta.
La vita è la cosa più importante e Marco Confortola ha dimostrato di saperla mettere al primo posto. La sua carriera è ricca di successi e questa scelta non fa altro che confermare la sua grande professionalità e intelligenza nelle sfide in alta quota.
