Indagine su presunta violenza sessuale: complicazioni dovute alla fuga di notizie e al tempo trascorso tra i fatti e la denuncia

La parola “prudenza” sembra essere quella che viene più spesso pronunciata all’interno della Procura di Milano. Oltre alla fuga di notizie, le indagini su Leonardo Apache La Russa, accusato di aver violentato una ragazza di 22 anni, sono complicate anche dal lasso di tempo che è trascorso tra i fatti e la denuncia. L’abuso sarebbe avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio, mentre la querela è stata presentata solo il 3 luglio scorso.

Quella notte, dopo una serata all’Apophis club di Milano, la ragazza si sarebbe recata a casa di La Russa, figlio del presidente del Senato, e si sarebbe svegliata in uno stato confusionale, probabilmente a causa dell’assunzione di stupefacenti. Secondo le fonti della Procura, ciò sarebbe confermato sia dalla denuncia che dai risultati dei test a cui la ragazza si è sottoposta presso il Centro antiviolenza della Clinica Mangiagalli il 19 maggio. Secondo il referto, la ragazza aveva tracce di benzodiazepine e cocaina nel corpo. Ora la Procura dovrà stabilire se la giovane faceva un uso regolare di tranquillanti.

“La domanda che mi pongo da normale cittadino”, ha dichiarato l’avvocato della ragazza, Stefano Benvenuto, “è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino al giorno successivo, considerando che la cocaina è nota per essere una sostanza eccitante e non che provoca sonnolenza”.

Secondo il legale, i magistrati dovranno accertare se la giovane abbia fatto uso di stupefacenti “che hanno provocato un tale stordimento e, in caso affermativo, da chi siano stati offerti”. Benvenuto ha anche spiegato che sono in corso indagini difensive e ha aggiunto di non voler accusare direttamente nessuno, ma che ci sono fatti da ricostruire anche dal punto di vista medico. “Mi schiero sempre verso la ricerca della verità”, ha detto l’avvocato. Nel frattempo, gli investigatori non hanno ancora individuato o sentito i testimoni della notte del 18-19 maggio. La ragazza, a cui sono state riscontrate un’ecchimosi al collo e una ferita alla coscia il giorno successivo alla presunta violenza, sarà ascoltata oggi o domani.

Al momento, gli investigatori stanno cercando di recuperare le immagini della videosorveglianza del locale dove i due hanno trascorso la serata e i filmati dei sistemi di sicurezza installati vicino all’abitazione. L’obiettivo è identificare il terzo ragazzo coinvolto, un amico di Leonardo, che avrebbe avuto un rapporto sessuale non consensuale con la ragazza di 22 anni. Ieri pomeriggio, l’avvocato di La Russa, Adriano Bazzoni, si è recato per un colloquio con i pm nell’ufficio del procuratore aggiunto, Letizia Mannella. Alla fine dell’incontro, l’avvocato ha parlato di una “vicenda fumosa” e ha dichiarato di aver appreso la notizia dalla stampa e non da atti investigativi come un avviso di garanzia o un decreto di perquisizione. Bazzoni ha poi confermato che Leonardo e la ragazza erano amici del liceo.

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