La politica relativa all’edilizia popolare sembra mancare di logica. Alcuni sostengono che gli appartamenti vuoti dell’Aler dovrebbero essere assegnati ai profughi, ovvero agli extracomunitari. Non sto dicendo che queste persone debbano diventare senzatetto e vivere per strada. Ma ci sono delle priorità che dovrebbero essere rispettate.

Personalmente, ho presentato una proposta alla Regione Lombardia: approvare una legge che dia priorità agli ultra settantenni che percepiscono una pensione minima insufficiente per affrontare l’affitto elevato nelle città, soprattutto a Milano.

Inoltre, ritengo sia necessario riservare gli alloggi pubblici alle forze dell’ordine che guadagnano stipendi miseri, non sufficienti per pagare l’affitto nella metropoli dove anche un piccolo appartamento comporta spese insostenibili per un agente stipendiato dal Comune o dallo Stato.

Mi risulta che ad esempio un carabiniere che lavori a Milano sia costretto ad abitare in provincia o addirittura a Pavia o Vigevano, dove i prezzi delle case sono accessibili a chi ha un reddito basso. Costringere un appuntato a fare una trasferta ogni mattina per recarsi al lavoro non solo è crudele, ma influisce negativamente sulla qualità del suo lavoro.

Coloro che lavorano duramente per mantenere l’ordine pubblico hanno il diritto di tornare a casa senza dover percorrere decine di chilometri in macchina o in moto. Dobbiamo considerare che gli edifici popolari sono abbondanti in quasi tutti i centri della Lombardia.

Molti di questi edifici sono occupati abusivamente, altri hanno bisogno di essere ristrutturati per essere messi sul mercato, altri sono semplicemente vuoti. Quindi, non sarebbe difficile risolvere il problema che abbiamo denunciato con investimenti limitati.

Naturalmente, sarebbe necessario che gli enti responsabili si organizzassero subito invece di perdere tempo in discussioni sterili. Ricordo ai politici odierni che dopo la Seconda Guerra Mondiale, Amintore Fanfani, un grande democristiano, fece costruire centinaia di palazzine per le persone che avevano perso tutto. Dopo di lui, l’Italia non ha dato molta importanza all’edilizia popolare, e oggi c’è una grande richiesta di case a prezzi accessibili, ma nessuno sembra preoccuparsene e il dramma sociale della mancanza di abitazioni si aggrava ogni giorno.

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