Filippo Facci, giornalista di Libero e prossimo conduttore de “I Facci Vostri” su Rai2, è stato ammonito per stalking dal questore dopo la denuncia della sua ex moglie. Questo avviene in seguito alle dichiarazioni di Facci riguardo all’inchiesta per violenza sessuale che coinvolge il figlio di Ignazio La Russa. La notizia è stata riportata dall’Agi, che spiega come la Divisione Anticrimine della Questura di Milano abbia inviato il provvedimento sulla base delle testimonianze della ex moglie.

L’ammonimento è un provvedimento amministrativo che mira a prevenire e dissuadere atti persecutori nei confronti di una presunta vittima di stalking, al fine di evitare danni più gravi. Facci ha commentato l’ammonimento affermando che si tratta di una conseguenza delle email scambiate con la sua ex moglie, che a lei non sono piaciute. Ha inoltre dichiarato che si tratta di un provvedimento amministrativo impugnabile davanti al Tar, ma che non sa se lo farà in quanto ritiene che il suo peso sia insignificante.

Nel frattempo, il Partito Democratico ha chiesto alla dirigenza Rai se ritenga ancora opportuno affidare una trasmissione televisiva a Facci, considerando il suo comportamento in aperta violazione delle responsabilità e dei compiti del servizio pubblico radiotelevisivo. I parlamentari dem hanno anche chiesto se non sia opportuno interrompere ogni forma di contratto e collaborazione con Facci. Questa richiesta è stata avanzata dalla commissione di Vigilanza sulla Rai in un’interrogazione all’amministratore delegato Roberto Sergio.

I parlamentari del Pd continuano affermando che le argomentazioni utilizzate da Facci a difesa del ragazzo coinvolto nell’inchiesta per violenza sessuale sono state oggetto di sconcerto. Parlano di frasi e argomentazioni discriminatorie nei confronti di una ragazza, presunta vittima di stupro. Inoltre, ritengono ancora più grave il fatto che lo spazio dedicato al giornalista sarebbe la striscia quotidiana di 5 minuti prima del TG2 delle ore 13.

I parlamentari del Pd concludono sottolineando che il profilo del giornalista non è nuovo a azioni e considerazioni che vanno oltre la provocazione intellettuale, rendendolo incompatibile con il servizio pubblico. Pertanto, chiedono un intervento urgente da parte della dirigenza Rai.

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