La criminalità organizzata ha radici profonde nella provincia di Brescia, come dimostrato dalle varie operazioni anti-mafia condotte dalle forze dell’ordine e dalle relazioni dell’antimafia. Secondo i dati ufficiali dell’Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati, Brescia e la sua provincia sono al secondo posto, dopo Milano, per il numero di beni confiscati alle attività mafiose. Ad oggi, sono stati confiscati almeno 113 beni alla mafia (Cosa nostra, Camorra, Ndrangheta e Sacra Corona unita) a Brescia. Tra gli ultimi beni confiscati, ci sono due immobili situati nella zona di Rovato, in Franciacorta. Si tratta di una casa indipendente di 117 metri quadrati e di un garage di 27 metri quadrati. La mafia, infatti, acquista beni immobiliari in diversi comuni della provincia di Brescia per riciclare denaro sporco. L’amministrazione comunale di Rovato, guidata dal sindaco Tiziano Belotti, ha approvato una delibera per acquisire gratuitamente questi beni confiscati e destinarli a progetti sociali. Questa notizia conferma che il fenomeno mafioso interessa anche il nostro territorio e fa riflettere sul fatto che ci sono ancora persone che negano questa realtà. Siamo orgogliosi che il Comune di Rovato abbia un regolamento che disciplina l’assegnazione di beni confiscati alle mafie per fini sociali. In generale, la maggior parte dei beni confiscati alla mafia si trova nella città di Brescia, con un totale di 24. Appartamenti, garage e terreni agricoli sono i beni confiscati a Ndrangheta, Camorra e Cosa nostra a Brescia. Nella provincia, i comuni con il maggior numero di beni confiscati sono Chiari (10), Roncadelle (8), Desenzano del Garda e Pezzaze (6). La presenza della criminalità organizzata nella nostra provincia è un problema che richiede l’impegno di tutti per contrastarlo efficacemente. È importante continuare a lavorare insieme per sconfiggere la mafia e garantire un futuro migliore per la nostra comunità.

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