Il progetto di riqualificazione ambientale e paesaggistica della discarica dei rifiuti inerti di San Rocco a Cremona ha ricevuto un prestigioso secondo premio nella categoria City Landscape A2 del concorso “City Scape”. Questo premio rappresenta un importante riconoscimento per il lavoro di recupero dell’area degradata e per la sua rinaturalizzazione, che è stata realizzata con l’obiettivo di restituirla alla città e ai cittadini.

L’area oggetto di riforestazione presenta un alto tasso di naturalità ed è diventata un luogo di nidificazione e riproduzione della fauna selvatica, anticipando di vent’anni le recenti direttive europee sulla rinaturalizzazione delle aree destinate alla produzione e sulla riconversione delle aree degradate in luoghi positivi per le aree urbane. Questo progetto rappresenta quindi la riparazione di un ecosistema danneggiato per riportare la natura nelle nostre città.

Per raggiungere l’obiettivo di mitigare l’impatto ambientale e paesaggistico della discarica e di riqualificare l’area, i progettisti hanno deciso di valorizzare il rilevato morfologico esistente e la sua contiguità con le aree urbanizzate di margine. Hanno stabilito i versanti tramite la collocazione di una “gabbionata” perimetrale rinverdita con talee e piantine, creando così delle “gradonate con piantine” per consolidare le superfici e realizzare un soprassuolo definitivo con vegetazione pioniera. Per difendere l’erosione superficiale, sono state utilizzate miscele di sementi di specie locali per inerbire le superfici.

La vegetazione arborea prevista nella fascia basale a piede delle scarpate è composta da formazioni autoctone ripariale e da vegetazione igrofila caratterizzata dalla predominanza del frassino-olmeto. Sulla restante parte dei versanti, invece, sono state utilizzate principalmente specie arbustive con una composizione di base omogenea. Sono state selezionate diverse tipologie di macchia ornamentale, come la “MACCHIA DEGLI SCOTANI”, la “MACCHIA DEL SOLE”, la “MACCHIA DEI FIORI TRA LE SPINE”, “L’ISOLA DELLE FARFALLE”, la “CASCATA DEI FRUTTI SCARLATTI”, il “BOSCO DEI SORBI”, la “MACCHIA DEI CORNIOLI”, il “BOSCO DEGLI ACERI”, la “MACCHIA DEI CILIEGI”, la “MACCHIA DELLE FOGLIE LUCENTI”, la “MACCHIA DEI CAPRIFOGLI” e la “MACCHIA DEI SICOMORI”.

La parte alta della discarica è stata mantenuta libera da vegetazione, occupata da prati per permettere una migliore osservazione del centro storico della città da un punto panoramico e insolito per il paesaggio padano.

Il progetto, monitorato nel corso di questi vent’anni, ha mostrato un significativo sviluppo vegetazionale e un aumento della biodiversità generale dell’area grazie al ripopolamento faunistico. Oltre a ciò, ha contribuito in modo importante alla riqualificazione paesaggistica di questa parte di città.

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