Numeri allarmanti per il Soccorso Alpino: sempre più interventi e un aumento significativo delle vittime. La montagna, un luogo affascinante ma insidioso, sta diventando sempre più pericolosa per coloro che sottovalutano i rischi. Complici i cambiamenti climatici e l’approccio imprudente di molti escursionisti, il 2023 si candida ad essere un anno nero.
Gli interventi di soccorso sono in costante aumento. Nel 2022, nella zona bresciana, sono stati effettuati 229 interventi, con un aumento del 30% rispetto all’anno precedente. Le persone soccorse sono state 241, di cui 6 decessi, 110 feriti lievi e 100 illesi. Le cadute sono la causa principale degli incidenti, seguite da malori e perdita di orientamento. Gli escursionisti sono i più esposti, con 112 richieste di soccorso.
Nel primo semestre del 2023 si registra già un aumento dell’operatività del Soccorso Alpino. Sono stati effettuati 121 interventi, con una media di uno ogni 36 ore. Le persone soccorse sono state 119, tra escursionisti, alpinisti, appassionati di sport estremi e cercatori di funghi. Le cadute sono ancora la causa più frequente degli incidenti.
Aumentano anche le missioni degli elicotteri, che nel 2022 sono state 115 e da gennaio a giugno di quest’anno sono già state effettuate 76. L’impiego delle squadre elitrasportate alimenta il dibattito sui costi che ricadono sulla comunità, ma spesso non ci sono alternative per soccorrere le persone in difficoltà.
Nonostante le difficoltà di organico, il Soccorso Alpino di Brescia è un modello da seguire. Sono state introdotte operazioni speciali con voli notturni, che permettono di raggiungere zone impervie. Questo strumento è una rivoluzione per i soccorsi notturni, che in passato potevano essere effettuati solo a piedi. Brescia può ora contare su un’ulteriore risorsa per garantire la sicurezza dei soccorsi in montagna.