Insegnante delle elementari accusata di maltrattamenti: la storia di un processo in corso a Varese.

Un caso di presunti maltrattamenti da parte di un’insegnante elementare sta attualmente tenendo banco nel tribunale di Varese. Quattro famiglie hanno denunciato l’insegnante e si sono costituite parte civile nel processo, che inizialmente era partito con l’accusa di “maltrattamenti” ma che successivamente si è trasformato in un’accusa di “abuso dei mezzi di correzione e disciplina”, meno grave.

Da una parte troviamo quindi le famiglie che accusano l’insegnante, supportate da intercettazioni ambientali effettuate a scuola. Dall’altra parte, invece, c’è la maestra che si difende dalle accuse, sostenuta da altri genitori che hanno addirittura firmato un documento a suo favore, sostenendo che la docente sia brava nel gestire gli elementi più turbolenti.

L’insegnante ha respinto le accuse e ha scelto di affrontare il processo in corso a Varese per dimostrare la propria innocenza. Durante il processo, sono stati ascoltati i testimoni della difesa, ma prima di questo, sono state svolte indagini riguardanti gli anni scolastici 2015, 2016 e 2017, con l’utilizzo di registrazioni video.

Secondo l’accusa, nei video sarebbero presenti episodi di strattonamenti alle braccia subiti dai bambini. Inoltre, la maestra è accusata di aver utilizzato espressioni offensive nei confronti degli studenti, come “siete una classe di cretini”. Tuttavia, la difesa sostiene che i video dovranno essere valutati nel loro insieme e non solo in riferimento agli episodi specifici contestati.

Una peculiarità di questa storia è la lettera firmata dai genitori di numerosi studenti che chiedevano che l’insegnante non venisse spostata, sostenendo che fosse una professionista seria e capace di gestire la classe. Durante il processo, le mamme hanno confermato che la maestra non ha mai avuto attriti con i loro figli e che era in grado di mantenere l’ordine in classe.

Nonostante ciò, non sono state ascoltate testimonianze dirette dei bambini coinvolti, il che rappresenta una mancanza secondo la difesa. Alcuni sostengono che sarebbe stato ideale sentire gli stessi studenti durante le indagini, in modo da avere una testimonianza protetta. Potrebbero essere ammessi ulteriori elementi probatori prima della chiusura del dibattimento, come testimonianze aggiuntive degli ex studenti della scuola elementare, che ora frequentano le superiori.

Il prossimo passaggio del processo sarà l’audizione dell’insegnante, che avverrà durante la prossima udienza a novembre. Sarà interessante vedere come si svilupperà la vicenda e se verranno presentate ulteriori prove a sostegno delle parti coinvolte.

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