Seregno (Monza) – Spari, inseguimenti, sangue e un incidente. Sono le 11.15 e lungo una via alberata di tigli, una vecchia Fiat Punto color argento attraversa il quartiere Santa Valeria, tra Meda e Seregno, in direzione del centro. Una scena qualsiasi in un luogo qualsiasi della Brianza.
Al volante c’è un uomo di 56 anni, Mario Romeo. Ci sono altre due persone a bordo della Punto. La macchina percorre la strada dritta, costeggiando il parco della Porada. Qui, dietro l’utilitaria, appare un furgone con i finestrini oscurati che si mette alla caccia della piccola macchina e probabilmente la tampona, perché sulla parte posteriore dell’auto rimangono segni di un forte impatto.
Il conducente della Fiat accelera, ma qualcuno spara dal finestrino. Inizia un inseguimento che dura cinquecento metri, mentre piovono proiettili. Sono stati sparati dieci colpi. Uno colpisce il portellone della Punto, su cui si nota un buco, due colpiscono la parte bassa della schiena del bersaglio.
Romeo, originario della Calabria, con un passato di piccoli reati come furto e truffa, perde il controllo dell’auto e tampona violentemente un altro furgone frigorifero. La corsa finisce in via Wagner, all’angolo con via Locatelli, a dieci metri da un semaforo. Nel frattempo, gli aggressori scappano a tutta velocità, scomparendo nel nulla.
La vittima scende dall’auto in stato di shock, coperta di sangue. I testimoni dell’aggressione chiedono aiuto. Arrivano le ambulanze con le sirene accese in codice rosso. Il 56enne viene trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Desio, inizialmente le sue condizioni sembrano gravi.
Poco dopo si capisce che, miracolosamente, non è in pericolo di vita. Tuttavia, deve essere operato per rimuovere i proiettili dalla schiena. Nel frattempo, arrivano i carabinieri della Compagnia di Seregno e del Nucleo investigativo del comando provinciale che, coordinati dalla Procura di Monza, seguono le indagini.
Sul posto ci sono anche esperti di rilievi scientifici, che costringono la polizia locale a chiudere un tratto di strada lungo circa un chilometro di via Wagner, che porta da Meda a Seregno, accanto al parco dove vivono i nomadi che gestiscono le giostre dell’area verde.
Qui vengono trovati i primi bossoli, una scia che prosegue lungo la strada per tutti i 500 metri. L’ipotesi prevalente è che si tratti di un regolamento di conti per motivi ancora sconosciuti, avvenuto a poche centinaia di metri dal comando dei carabinieri di piazza Prealpi.
Romeo vive a Seregno, nel quartiere Crocione, una zona ad alta densità di criminalità. Molte, anche di recente, sono state le indagini sulla criminalità organizzata che hanno coinvolto la città brianzola. Sotto la lente degli inquirenti, per ora, ci sono le telecamere di sicurezza della zona e le celle telefoniche.
“Un fatto inquietante, impressionante soprattutto perché è avvenuto in pieno giorno e in una zona molto tranquilla e sicura”, dice il sindaco Alberto Rossi. “Ma poteva accadere anche in uno qualsiasi dei comuni vicini. Ora bisogna fare chiarezza rapidamente sul motivo del crimine. So che i carabinieri stanno già lavorando”.