Condannato a due anni di carcere con pena sospesa Giovanni Lo Bianco, l’amministratore delegato della Volvo Group Retail Italia, nel contesto del processo per la morte di Leonardo Scarpellini, il giovane 24enne che nel gennaio 2017 aveva utilizzato aria compressa nella sostituzione delle sospensioni pneumatiche. La terza esplose, colpendolo e per lui non ci fu nulla da fare.

L’accusa ruota intorno al fatto che la procedura seguita dal ragazzo, assunto a tempo indeterminato nell’azienda di Boltiere, si discostasse da quella prevista dalla “Volvo” e consultabile da tutti gli operai tramite un terminale presente in azienda. Tuttavia, secondo il pubblico ministero che aveva richiesto i due anni di pena decisi dal giudice Patrizia Ingrascì, il punto non sta nel fatto che il ventiquattrenne stesse applicando una pratica scorretta e pericolosa, ma che questa pratica fosse consolidata. I responsabili erano a conoscenza dell’uso dell’aria compressa per il montaggio delle molle delle sospensioni.

Il Corriere Bergamo, che riporta la notizia della condanna di Lo Bianco, racconta della reazione di Tina, la madre del 24enne, che non ha mai mancato alle udienze in tribunale. L’avvocato della famiglia, Massimo Chiodi, dichiara: “Non si è mai voluta esprimere se non per sensibilizzare sul dramma delle morti sul lavoro. Non cercava una condanna, solo giustizia perché ritiene che Leonardo sia stato lasciato solo e che non sia stato seguito. Il controllo, anche da parte del manager, era possibile e doveroso”. L’avvocato di Lo Bianco, Tommaso Cortesi, annuncia: “Leggeremo le motivazioni e valuteremo se presentare ricorso alla Corte d’Appello. In ogni caso, esprimiamo solidarietà alla famiglia di Leonardo”.

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