Mercoledì 12 luglio si sono tenute le audizioni di Miozzo e Borrelli a Brescia. A giugno, i giudici avevano già archiviato le posizioni di Conte e Speranza.

Mercoledì 12 luglio si sono svolte le audizioni di Agostino Miozzo e Angelo Borrelli a Brescia. I giudici hanno già archiviato le posizioni di Giuseppe Conte e Roberto Speranza nel mese di giugno.

L’audizione è durata poco più di due ore per tutti gli indagati. L’obiettivo era ripercorrere gli eventi dei primi tre anni della pandemia e ribadire di aver agito correttamente, facendo tutto il possibile per gestire l’emergenza. Gli indagati hanno fiducia nella decisione della magistratura.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, indagato per epidemia e omicidio colposi nella gestione della prima ondata di Covid, è stato sentito dai giudici del Tribunale dei ministri di Brescia. Fontana è entrato nel Palagiustizia poco dopo le due del pomeriggio, scegliendo di passare in auto dalla carraia per evitare di essere visto o rilasciare dichiarazioni. Secondo i suoi avvocati, Fontana ha spiegato in modo chiaro e convincente le sue ragioni, precisando alcuni aspetti che potevano sembrare in contrasto con i fatti accaduti. Ha dimostrato che sia lui che la Lombardia erano preoccupati e proponevano misure per contrastare la diffusione del virus.

La difesa di Fontana ha sostenuto che sin dal 23 febbraio, dopo l’ordinanza di Codogno, il presidente della Regione ha informato puntualmente il Governo sulla situazione e ha ribadito la necessità di fare attenzione al Covid. Ha dimostrato che la Lombardia era la regione più colpita e che lui stesso era estremamente preoccupato. Secondo la Procura di Bergamo, Fontana non ha comunicato il reale scenario e non ha chiesto provvedimenti più restrittivi nonostante fosse consapevole dell’aumento dei contagi. Gli inquirenti ritengono che la Regione Lombardia avrebbe potuto istituire una zona rossa nella Val Seriana, ma non l’ha fatto.

Dopo Fontana, è stato sentito Agostino Miozzo, coordinatore del primo Cts, anch’egli accusato di epidemia colposa. Miozzo ha risposto a tutte le domande dei giudici senza rilasciare ulteriori dichiarazioni. Anche lui ha fiducia nella giustizia e attende la decisione.

Infine, è stato interrogato l’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Borrelli ha spiegato il suo ruolo e ciò che ha fatto, sperando che venga compreso. Tutti e tre gli indagati confidano nella giustizia e aspettano la decisione che verrà presa entro fine luglio.

In conclusione, le audizioni di Fontana, Miozzo e Borrelli sono servite per chiarire le loro posizioni e dimostrare di aver agito correttamente durante la gestione della pandemia. Ora spetta alla magistratura decidere sulle accuse mosse nei loro confronti.

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