Barbara Pasetti, una fisioterapista di 40 anni, è stata condannata a 16 anni di carcere dal tribunale di Pavia. Il processo si è svolto con rito abbreviato e la donna è stata riconosciuta colpevole di omicidio volontario di Luigi Criscuolo, noto come “Gigi Bici”, occultamento del cadavere, detenzione illegale di arma e tentata estorsione. Il giudice ha inoltre stabilito un risarcimento di centomila euro per ciascuna delle cinque parti civili coinvolte nel caso.
I pubblici ministeri Valentina Terrile e Andrea Zanoncelli avevano originariamente richiesto una condanna a 14 anni per Pasetti. Durante l’udienza, la donna ha chiesto scusa ai familiari di Criscuolo, affermando di aver agito per paura per sé e per suo figlio, difendendosi dalle presunte minacce di Criscuolo.
Tuttavia, la figlia di Criscuolo, Katia, non ha accettato le scuse di Pasetti, dichiarando che non le interessano e che non avrebbe fatto differenza se fosse stata condannata all’ergastolo. Katia ha espresso il suo dolore per la perdita del padre, sottolineando che la sua vita è crollata da quando lui non c’è più e che ha perso peso e la capacità di trovare lavoro.
Gli avvocati delle parti civili, Graziano e Yuri Lissandrin, hanno cercato di consolare Katia spiegandole che la condanna a 16 anni era la massima pena che si poteva ottenere in un processo con rito abbreviato. Alla fine dell’udienza, quando Pasetti è uscita dall’aula coprendosi il volto, Katia le ha detto: “Tanto prima o poi ci rivedremo”.
La sentenza ha quindi stabilito la colpevolezza di Pasetti e ha inflitto una pena di 16 anni di carcere. Nonostante le scuse della donna, i familiari di Criscuolo continuano a vivere il dolore della sua perdita e a lottare per superare questa tragedia che ha sconvolto la loro vita.