Indagato per violenza sessuale, il cellulare di Leonardo Apache La Russa è stato consegnato alla Procura di Milano. Il telefono è stato sequestrato senza la sim e sarà effettuata una copia forense del contenuto, comprese foto, video e chat sulle app di messaggistica. Tuttavia, le conversazioni con persone che godono delle garanzie costituzionali, come l’immunità parlamentare, saranno escluse. Questa scelta è stata fatta per evitare violazioni di legge e possibili ricorsi sull’utilizzo delle prove che potrebbero emergere. Inoltre, la sim è stata rimossa dal cellulare per la stessa ragione.

È stato necessario del tempo per risolvere la questione giuridica riguardante il numero di telefono associato allo smartphone, che risulta intestato allo studio legale del padre di Leonardo Apache. Alla fine, è stata considerata troppo complicata e dispendiosa la richiesta di ottenere anche la scheda attraverso l’autorizzazione del Senato.

Il padre di Leonardo Apache, Ignazio La Russa, ha incontrato i giornalisti e ha dichiarato di essere sereno riguardo alla vicenda del telefono e che l’avvocato Adriano Bazzoni si occupa di essa. Il suo staff ha emesso una nota in cui si critica chi si sostituisce ai pubblici ministeri con richieste di indagine e inchieste. Tuttavia, per tutelare l’onorabilità della sua famiglia dalla speculazione politica, Ignazio La Russa ha incaricato un altro avvocato, Vinicio Nardo, per raccogliere tutti gli elementi che esulano dal normale esercizio del diritto di cronaca e di critica.

Nella nota si attacca anche il mondo dell’informazione, accusato di aver pubblicato ripetutamente foto di un altro figlio del Presidente con il nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa e di Leonardo stesso. Si critica anche la partecipazione di esponenti privi di conoscenza dei fatti ma forti delle loro convinzioni ideologiche nei talk show, oltre alle offese rivolte ai “La Russa” che sono sempre stati riconosciuti per la loro onorabilità, onestà e integrità morale.

Si fa anche riferimento alle associazioni di sinistra che hanno affisso manifesti e annunciato flash-mob politici e diffamatori. Si fa riferimento ai poster incollati a Milano, tra cui uno rimosso, con sopra un selfie di Leonardo Apache con suo padre e la scritta “El violador eres tú” (Gli stupratori siete voi).

Intanto, la polizia ha ascoltato la madre della ventiduenne che ha denunciato la violenza.

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