Il virus H5N1, responsabile dell’epidemia di influenza aviaria che ha colpito con particolare aggressività il Basso Garda fino alla scorsa primavera, è stato trovato in cinque cani e un gatto in un allevamento del bresciano. Questo caso conferma che il virus può essere trasmesso dai volatili ai mammiferi, rappresentando un salto di specie. Il Ministero della Salute ha confermato questa scoperta, inviando una nota a diversi enti per informare della sieroconversione dei cani e del gatto, presenti nell’allevamento avicolo rurale in provincia di Brescia, colpito dall’H5N1. Gli animali non avevano mai manifestato sintomi, ma sono stati riscontrati anticorpi contro il virus, probabilmente a causa del contatto con i volatili domestici infetti. Tutte le persone che sono entrate in contatto con i volatili abbattuti sono state sottoposte a controlli, che hanno dato esito negativo. È importante sottolineare che si tratta del primo caso in Italia di animali domestici infettati dal virus. Uno studio dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie ha suggerito che la diffusione del virus potrebbe essere partita dagli allevamenti domestici. L’epidemia di influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità è stata una delle più gravi di sempre, coinvolgendo numerosi allevamenti avicoli e milioni di animali. La presenza del virus H5N1 nei cani e nel gatto non dovrebbe causare allarmismo, poiché si tratta di un caso isolato. Tuttavia, è importante adottare strategie di controllo, gestione e prevenzione per evitare future epidemie di influenza aviaria sul territorio italiano.

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