La situazione del ghiacciaio del Presena, nella Valcamonica, è davvero preoccupante. La lingua di ghiaccio si è ridotta notevolmente, ancora di più rispetto all’anno scorso, diventando solo una piccola striscia bianca. Questo scenario desolante ci fa riflettere sui danni che i cambiamenti climatici stanno causando all’ambiente. Guardando intorno, si può notare che molte vette dell’Adamello-Lobbie-Corno di Cavento e delle Alpi centrali sono prive di neve, mentre i nevai nei canaloni sono ridotti al minimo. Tempo fa, a fine giugno, a queste quote c’era ancora la neve che colorava il panorama. Oggi, invece, siamo di fronte a un’immagine triste e spaventosa. Escursionisti e turisti che frequentano la zona sono sconcertati e preoccupati per la situazione. Si parla di temperature elevate a tremila metri di altitudine, un fatto davvero incredibile. È triste vedere come il ghiaccio stia scomparendo da queste zone che un tempo erano coperte da uno spesso strato bianco. È importante riflettere sui danni che l’umanità ha causato all’ambiente e prendere sul serio questa situazione. I teli geotessili sono l’unica protezione che rimane per il ghiacciaio del Presena. Questi teli, che sono stati installati da quindici anni, riflettono i raggi del sole e rallentano la fusione del ghiaccio. Fortunatamente, la Carosello ha mantenuto in funzione gli impianti per produrre neve programmata, ma le precipitazioni nevose dello scorso inverno sono state insignificanti. Attualmente, i teli coprono una superficie di oltre 100mila metri quadrati, ma ancora una parte deve essere posizionata. Questo ghiacciaio, che un tempo era il più vasto dell’arco alpino al di sotto dei tremila metri, è ormai ridotto a una miniatura di se stesso. È una situazione triste, che ci fa riflettere sull’importanza di prendere provvedimenti per proteggere l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici.

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