Il fratello del paracadutista ucciso nella caserma della Folgore a Pisa nel 1999 ha parlato in una recente intervista, esprimendo la sua opinione sulla sentenza del processo che si è concluso dopo 24 anni. Francesco Scieri, medico urologo di 51 anni, ha dichiarato che il perdono può arrivare solo dopo un pentimento sincero e un’ammissione di colpa da parte dei responsabili.

Scieri ha raccontato che i due ex caporali condannati non gli hanno mai rivolto una parola e hanno cercato solo di confondere il giudizio della corte durante il processo. Uno di loro ha addirittura tentato la fuga. Scieri e sua madre, dopo 24 anni di sofferenze, non riescono a perdonare.

Il dottor Scieri si trovava a Pisa per assistere alla sentenza della corte d’assise, che ha condannato i due ex caporali per omicidio volontario. Ha definito la sentenza una sorpresa, poiché la morte di suo fratello era stata coperta da una coltre di polvere e si era fatto di tutto per non far emergere la verità.

Scieri ha raccontato che il suo primo pensiero è stato quello di telefonare a sua madre per darle la notizia. Lei non riusciva a crederci e ha dovuto ripeterglielo più volte. La madre si è commossa e ha ricordato che suo figlio avrebbe potuto essere ancora vivo se non fosse stato per quel tragico giorno.

Il dottor Scieri ha spiegato che suo fratello avrebbe potuto ottenere una licenza il 13 agosto 1999, ma era stato inserito nel secondo gruppo che l’avrebbe ottenuta dopo Ferragosto. Il 31 agosto avrebbe compiuto gli anni e la famiglia aveva organizzato una festa per lui. Scieri aveva parlato con suo fratello poche ore prima che fosse ucciso e ha ricordato che era tranquillo e si stava recando a mangiare una pizza con alcuni commilitoni.

Il fratello di Emanuele ha sottolineato che la morte del paracadutista è stata coperta da un lungo periodo di indagini e processi, con momenti molto difficili, come le assoluzioni del 2000 e del 2021 di altri imputati. Ha citato anche l’omertà che ha circondato il caso e ha affermato di non aver ricevuto solidarietà dai vertici militari. Ha menzionato il generale Celentano, comandante della Folgore, che è stato assolto nonostante sapesse cosa succedeva in caserma.

Infine, il dottor Scieri ha dichiarato di aver sempre desiderato conoscere i veri motivi e la personalità dei due ex caporali condannati per l’omicidio di suo fratello. Ha sottolineato che, una volta che il processo sarà definitivamente concluso, vorrebbe avere delle risposte da loro.

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