L’autorità giudiziaria di Milano ha emesso un decreto di sequestro del cellulare di Leonardo Apache La Russa. L’indagato ha consegnato il dispositivo ai magistrati che stanno conducendo le indagini. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, il sequestro riguarda sia il cellulare che la scheda SIM. Nel decreto sono state indicate le parole chiave per analizzare il dispositivo. Questo per fare chiarezza sulla vicenda che vede La Russa jr indagato per violenza sessuale a seguito della denuncia della vittima.

Nelle ultime ore, la procura aveva valutato la possibilità di richiedere all’autorizzazione della Giunta del Senato per poter procedere al sequestro del cellulare di Leonardo Apache La Russa, in quanto la scheda SIM risulta intestata allo studio legale del presidente del Senato. Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, è indagato per violenza sessuale a Milano dopo la denuncia presentata da una ragazza di 22 anni. Secondo quanto dichiarato dalla ragazza, la violenza sarebbe avvenuta lo scorso 18 maggio, dopo una serata in discoteca a Milano. “Mentre ballavamo, ho notato la presenza di un mio compagno di scuola, Leonardo La Russa. Ci siamo salutati e da quel momento non ricordo più nulla”, ha spiegato la ragazza nella sua denuncia. L’ultimo ricordo che ha è di un drink. Il mattino successivo, si è svegliata “confusa, nuda nel letto accanto a Leonardo La Russa”, anch’egli nudo. “Gli ho chiesto immediatamente spiegazioni su come fossi lì, dato che non ricordavo nulla della serata”, ha dichiarato la ragazza, che ha continuato dicendo: “Mi ha detto che ha avuto un rapporto con me sotto l’effetto di sostanze stupefacenti” e che anche un suo amico, che dormiva in un’altra stanza, “ha avuto un rapporto con me senza che io lo sapessi”. Poco dopo, è stato lo stesso presidente del Senato a intervenire sull’argomento, affermando di essere certo che le cose non siano andate come descritte nella denuncia della ragazza: “Dopo averlo interrogato a lungo, sono certo che mio figlio Leonardo non abbia commesso alcun reato”, ha detto Ignazio La Russa, polemizzando sulla denuncia presentata dalla ragazza “dopo quaranta giorni”.

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