Barbara Pasetti è stata condannata a 16 anni di carcere per l’omicidio di Luigi Criscuolo, noto come “Gigi Bici”. Inoltre, dovrà risarcire i figli del commerciante pavese con una somma di 100 mila euro ciascuno.

La morte di Gigi Bici è avvenuta la mattina dell’8 novembre 2021 e il suo corpo è stato ritrovato il 20 dicembre davanti alla cascina di Barbara Pasetti a Calignano, in provincia di Pavia. Barbara Pasetti, 40 anni, è stata l’unica indagata sin dall’inizio e aveva confessato di aver sparato “per sbaglio” dopo aver ingaggiato Criscuolo per intimorire il suo ex marito. La presunta fisioterapista di Calignano, in carcere dal 21 gennaio scorso con le accuse di omicidio volontario, occultamento di cadavere, detenzione illegale di arma e tentata estorsione, si è presentata in aula per l’udienza con rito abbreviato. Provata e dimagrita, è rimasta in silenzio accanto al suo avvocato, Irene Valentina Anrò.

Le scuse di Barbara Pasetti sono state pronunciate intorno alle 13.45, quando la donna ha preso la parola: “Chiedo scusa ai familiari, ho agito per paura di Gigi Bici e per difendere mio figlio. So di aver rovinato la mia vita, ma l’ho fatto per proteggere mio figlio”. Durante la requisitoria, i pubblici ministeri Andrea Zanoncelli e Valentina Terrile avevano chiesto una condanna a 14 anni. La sentenza è stata emessa dopo meno di due ore: 16 anni di carcere e risarcimento per i figli di Criscuolo: Katia, Umberto e Rosalia, rappresentati dagli avvocati Yuri e Graziano Lissandrin, e l’altra figlia Stefania, avuta dalla convivente Valerya Alekseyeva, rappresentata dall’avvocato Alessandro Bozzi, anche se la donna risulta senza reddito. La tenuta, sequestrata, risulta intestata al padre. “Nessuna pena potrà mai essere sufficiente per la morte di papà”, ha commentato la figlia Katia.

In conclusione, Barbara Pasetti è stata condannata a 16 anni di carcere per l’omicidio di Luigi Criscuolo e dovrà risarcire i figli del commerciante pavese con una somma di 100 mila euro ciascuno. Le sue scuse in aula ai familiari della vittima non sono bastate a attenuare la gravità del suo gesto.

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