Ieri mattina, a Lumezzane, si è vissuta una mattinata ad alta tensione a causa di un incendio che si è sviluppato in una zona centrale e molto frequentata della città. Verso le 10.30, le persone in transito dalla via Montini a Sant’Apollonio hanno notato una nuvola di fumo proveniente da una finestra aperta di un’abitazione. L’incendio si è verificato al quarto piano di una palazzina, sopra un negozio etnico, un salone di parrucchiere e uno di estetica, di fronte al ristorante Ariston. L’appartamento, che era gestito dalla cooperativa Il Mosaico e abitato da una famiglia ucraina rifugiata in Italia a causa della guerra, è stato completamente distrutto dalle fiamme.

All’interno dell’appartamento c’erano un uomo di 68 anni e tre nipoti, dai 11 ai 18 anni, mentre un parente era uscito per fare acquisti al mercato di San Sebastiano. Si pensa che l’incendio sia stato causato da una sigaretta lasciata accesa su un divano. I tre ragazzi sono riusciti a fuggire attraverso le scale, mentre il nonno ha avuto difficoltà a salvarsi a causa dell’età e ha riportato lievi intossicazioni da fumo. I passanti hanno chiamato immediatamente il numero di emergenza 112, che ha mobilitato soccorritori e forze dell’ordine. A causa della posizione dell’edificio, vicino al ciglio della strada, è stato necessario l’intervento della polizia locale che ha chiuso la circolazione per alcune ore.

Nel frattempo, i vigili del fuoco di Lumezzane, supportati dai colleghi di Gardone, hanno raggiunto l’appartamento con un’autopompa e un’autoscala per spegnere le fiamme. I carabinieri locali hanno effettuato i rilievi e un’ambulanza della Croce Bianca Valgobbina ha assistito le persone sfollate. Il nonno è stato trasferito nella clinica Città di Brescia, mentre l’appartamento è stato dichiarato inagibile. Fortunatamente, i danni non hanno coinvolto gli appartamenti vicini e grazie all’aiuto del Mosaico, la famiglia troverà una nuova sistemazione.

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