La richiesta di revisione del processo sulla strage di Erba, presentata dal sostituto pg Cuno Jakob Tarfusser, non partirà dalla Procura generale di Milano verso la Corte di appello di Brescia. La richiesta, che contiene rilievi e consulenze raccolte dalla difesa, è stata ritenuta “priva di nuove prove” dai vertici dell’ufficio, la procuratrice generale Francesca Nanni e l’avvocato generale Lucilla Tontodonati. Questa decisione arriva dopo il provvedimento disciplinare mosso dalla pg Nanni contro Tarfusser per aver violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio depositando autonomamente la richiesta di revisione. Tarfusser, già giudice alla Corte penale internazionale, ha scelto di farsi sentire dal procuratore generale della Cassazione per questa vicenda disciplinare. Nonostante la decisione della procuratrice generale, il pool di difensori dei coniugi Romano potrà comunque presentare la propria richiesta di revisione, magari allegando il documento firmato da Tarfusser. Allo stesso modo, Tarfusser potrebbe decidere di depositare la sua richiesta direttamente ai giudici bresciani, suscitando ulteriori polemiche. Con la sua iniziativa autonoma, Tarfusser ha voluto far valere il merito della vicenda, sostenendo l’innocenza di Olindo e Rosa e agendo nel nome della giustizia. La Procura generale di Milano, decidendo di non depositare l’atto a Brescia, non dovrà dare una comunicazione formale, ma semplicemente non presenterà alcuna istanza di revisione sul caso. La procuratrice generale ha sempre ribadito che ritiene “falso e offensivo” sostenere che l’ufficio stia impedendo la revisione del processo.

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